Gli interventi all'Assemblea

Pubblicato il 6 maggio 2024


 

Di seguito vengono riportati gli interventi di studenti e studentesse,  del presidente del Consiglio di Istituto e di alcuni insegnanti durante l'Assemblea di Istituto che si è svolta il 6 aprile 2024 in piazza Grande a Oderzo.

 

DS e Rappresentanti Consiglio Ist, all'Assemblea
La Dirigente Scolastica ed i Rappresentanti degli allievi in Consiglio di Istituto all'Assemblea del 6 aprile 2024

 


Battiston Lamberto - Liceo Scientifico
Battiston Lamberto«Penso sia importante far presente la nostra piena solidarietà nei confronti di chi si sta occupando di come risolvere questa situazione alquanto problematica. Tuttavia vorrei porre alcune domande: quando, a questo punto, si prevede l’inizio e la fine dei lavori? Vi è forse qualche opposizione partitica od amministrativa? E se vi sono impedimenti, come si conta di risolverli? Infine, noi studenti, ma anche gli insegnanti ed il personale scolastico, verremo interpellati durante la fase di progettazione per poter esprimere le nostre necessità rispetto alla nuova struttura? Concludendo con un’esortazione un poco provocatoria, si dimostri che quanto dichiarato durante la didattica a distanza rispetto al ruolo fondamentale della scuola e degli insegnanti non erano solo parole ma un pensiero reale. Ora c’è la possibilità di darne prova, quindi si agisca, presto e prontamente, per la comunità scolastica tutta»

 

Cutrano Anna e Moretti Pablo - Liceo Scienze Umane
Cutrano-Lamberti«Parte dei Licei Umanistici si trova nella sede di San Vincenzo ad Oderzo. Siamo in una situazione di isolamento sociale, che sommato ai due lunghi anni di DAD dovuti al Covid, abbiamo difficoltà nel confrontarci con i nostri coetanei e la situazione è ormai diventata insostenibile. Sul piano dei trasporti molti ragazzi sono costretti a prendere anche più autobus di linea per arrivare a scuola e quindi molte famiglie sono state costrette ad acquistare nuovi abbonamenti per tali trasporti; quest’ultimo problema ha coinvolto anche i professori, che devono spostarsi tra Motta di Livenza e Oderzo per riuscire ad essere presenti in tutte le sedi, causando difficoltà anche a coloro che non sono auto muniti e rischiano dunque di arrivare in ritardo a lezione, a causa dei mezzi pubblici. Siamo distanti da tutti i campi sportivi: ciò significa dover togliere tempo alle due ore settimanali di educazione fisica per fare la strada dalla sede provvisoria sino ai campi da gioco. La comunicazione con gli studenti delle altre sedi risulta assai complicata e con questa anche l’organizzazione di attività collettive»

«Smettetela di giudicare i giovani come "sfaticati" e "fannulloni" perché siamo proprio noi, oggi a chiedervi la possibilità di avere una scuola vera, attrezzata con tutto il necessario per poter svolgere le lezioni adeguatamente. Una citazione di Victor Hugo recita: "Colui che apre la porta di una scuola, chiude quella di una prigione", speriamo che questa porta un giorno esista per davvero e che su di essa ci sia scritto: "ISTITUTO ANTONIO SCARPA DI ODERZO"».

 

Modolo Lara e Singh Armaan - Liceo Linguistico
Modolo-SIngh«La situazione ad Oderzo è solo un sintomo di un problema più ampio che affligge l'intero sistema educativo italiano. Gli investimenti insufficienti, la mancanza di una visione strategica e le carenze infrastrutturali stanno compromettendo il futuro di noi giovani e la competitività del nostro paese a livello internazionale. Abbiamo bisogno di investimenti significativi nell'istruzione, non solo per risolvere la situazione ad Oderzo, ma anche per garantire un'istruzione di qualità per tutti i nostri giovani, ovunque essi vivano. Dobbiamo valorizzare il ruolo degli insegnanti, promuovere la partecipazione attiva degli studenti ed incoraggiare la ricerca e l'innovazione nel settore dell'istruzione. L'Italia ha una lunga storia di eccellenza culturale e accademica: è nostro dovere collettivo proteggere e valorizzare questo patrimonio, assicurando che continui a ispirare e guidare le prossime generazioni verso un futuro di speranza e opportunità. Oggi qui non dobbiamo solo denunciare la mancanza di una sede ad Oderzo, ma anche riflettere sull’inadeguatezza dell’intero sistema scolastico italiano. Dobbiamo lottare affinché alla scuola italiana venga finalmente attribuito il giusto valore, con fondi più cospicui e maggiori attenzioni, perchè come diceva Nelson Mandela.
“L'istruzione è l'arma più potente che puoi usare per cambiare il mondo"».

 

Ostahie Lorena - Liceo Linguistico e Classico
«Il 23 gennaio dell’anno scorso quasi 500 studenti si sono ritrovati senza una sede scolastica propria. Come prima e immediata soluzione si è optato per la didattica a distanza, il che ha recato molto disagio poiché non si voleva ritornare alle modalità d’insegnamento usate al tempo del Covid-19. Dopodiché ci siamo ritrovati sparsi o a San Vincenzo o a Motta di Livenza in patronati, che di scolastico avevano ben poco. La nostra routine non era più la stessa, infatti quasi tutti gli studenti hanno dovuto cambiare i mezzi e le tratte per arrivare ogni giorno in tempo a scuola. Altri disagi sono il cortile comune e i laboratori assenti. Infine ci sembra giusto e necessario avere una sede che ci identifichi, posta a Oderzo.5XLL/LC»

 

Spahillari Florjana - Liceo Linguistico
Spahillari Florjana«Senza una scuola funzionante, ci troviamo privati di un ambiente sicuro e stimolante in cui poter apprendere e svilupparci. È una situazione inaccettabile che non possiamo ignorare. Abbiamo il diritto di ricevere un'istruzione di qualità e sicura, e non possiamo permettere che questa situazione continui. È fondamentale che le autorità competenti agiscano immediatamente per garantirci una nuova scuola sicura e funzionante. Chiedo a tutti voi di unirvi con noi nella protesta pacifica, ma decisa per far sentire la nostra voce e ottenere la giustizia che meritiamo. Dobbiamo essere uniti e determinati nel perseguire questo obiettivo. Non possiamo permettere che la nostra educazione venga messa da parte. È il nostro diritto e la nostra priorità assoluta. Spero che insieme possiamo portare il cambiamento necessario e ricostruire il nostro futuro. Grazie per il vostro sostegno e solidarietà»

 

Servizio ordine AssembleaAlcuni componenti del Servizio d'Ordine durante l'Assemblea

 

Presidente Consiglio di Istituto Laura Artich
Artich Laura«Tutto il Consiglio d’Istituto ha accolto con favore la proposta degli studenti di organizzare un’assemblea in luogo pubblico per rendere noti, a quanti più attori possibili tutti i disagi che l’Istituto Scarpa nel suo intero complesso sta subendo a causa della chiusura, per opportune e doverose ragioni di sicurezza, della sede di Oderzo. Questo scenario preoccupa gli studenti frequentanti e le loro famiglie, ma deve preoccupare anche tutto il territorio a cui lo Scarpa offre i suoi servizi. C’è in ballo l’esistenza di una realtà che è stata parte integrante del territorio sin dai primi anni ‘70 e che ha contribuito a formarne la sua cittadinanza, arricchendone umanamente e culturalmente il bagaglio personale, contribuendo a rendere i territori dell’Opitergino-Mottense l’eccellenza che sono. E’ dunque doveroso chiedere a tutti coloro che ne hanno la responsabilità, ai vari livelli delle amministrazioni pubbliche locali e centrali, che venga messa in atto ogni possibile azione per dare presto una nuova sede ai licei umanistici dello Scarpa. Pur comprendendo gli ostacoli della finanza pubblica, pur sapendo che nel contesto le risorse sono scarse, non possiamo accettare che l’importanza della scuola venga messa in secondo piano. Chiediamo che le amministrazioni locali sappiano riconoscere in questo problema una vera emergenza, una priorità a cui dare seguito senza indugio, per trovare la giusta soluzione in tempi rapidi: una nuova sede per accogliere adeguatamente i licei umanistici dello Scarpa a Oderzo».

 

 prof. Bianco Claudio
Bianco Claudio«La dichiarazione di inagibilità dell'edificio Francesco Amalteo, sede dei licei umanistici dell'ISISS "Scarpa" ha causato dispersione degli studenti e dei docenti tra tre diverse sedi, generando disagio e preoccupazioni.
Il Liceo Linguistico è particolarmente importante per soddisfare le esigenze della realtà turistica e aziendale del nostro territorio. La mancanza di licei priverebbe i giovani di un'istruzione completa e necessaria per affrontare le sfide sia accademiche che lavorative future. La presenza dei licei in città è un diritto per gli studenti e un valore per la comunità. È essenziale quindi un impegno concreto dalle autorità politiche per garantire una sede adeguata e centrale a Oderzo»

 

prof. Chiopris Matteo
Chiopris Matteo«Il nostro Liceo Classico, istituito dopo forti sollecitazioni da parte della comunità tutta, è presente da decenni sul territorio. Da qualche anno si è inoltre arricchito di una curvatura archeologica, molto apprezzata da studenti e famiglie, in forza della quale propone agli alunni dei percorsi laboratoriali in collaborazione con il museo Eno Bellis di Oderzo, a sua volta insignita del titolo di "città archeologica". Assicuriamo una didattica di grande qualità, attenta ad ogni singolo alunno, con l'obiettivo di creare una vera e propria "comunità educante"; il nostro lavoro, d'altronde, non si limita alle lezioni scolastiche mattutine, ma coinvolge ogni aspetto della formazione culturale, personale e sociale dei ragazzi. Proprio per questo, essendo sotto ogni aspetto una "scuola di serie A", chiediamo semplicemente ciò che ci spetta: una "sede di serie A", nuova, funzionale, moderna e sicura. Lo dobbiamo ai ragazzi, alle loro famiglie e a tutti noi, orgogliosamente membri di un'unica, grande comunità: l'Istituto Antonio Scarpa!».

 

prof. Costella Roberto
Costella Roberto«La situazione risulta problematica ma l’emergenza potrebbe anche trasformarsi in opportunità, in considerazione del fatto che la sede mottense dello Scarpa dovrà essere ristrutturata per adeguare la vetusta struttura edilizia e per rispondere alle nuove sfide della formazione. Un’attenta e oculata politica scolastica, potrebbe approfittare della crisi attuale per ripensare l’offerta scolastica delle scuole superiori opitergino-mottensi, razionalizzando indirizzi e forse riposizionando istituti, coordinando una rete di attività e servizi scolastici condivisi. Servirebbe però un piano-scuola ad ampio raggio capace di coinvolgere e far convergere istituzioni scolastiche, amministrazioni preposte, enti territoriali e anche rappresentanti della cultura, dell’economia e della politica locali. La Provincia, l’ente deputato alla gestione degli istituti scolastici superiori, ma anche la Regione e i parlamentari veneti, pur coinvolti e interessati al problema, continuano a inviare segnali deboli o risposte poco rassicuranti, mentre le iscrizioni ai licei classico, linguistico e delle scienze umane opitergini registrano un preoccupante decremento. E l’odissea dello Scarpa, costretto a mendicare ospitalità, potrebbe aggravarsi ulteriormente a causa della decrescita demografica. Allora tra qualche anno il problema dei licei opitergini potrebbe non esserci più, trovando una soluzione scontata e naturale: quella per estinzione. Sarebbe triste e irrimediabile, ma qualcuno dovrebbe assumersi delle responsabilità. Certo, il tempo per intervenire è limitato, ma non ancora esaurito».

 

prof. Fasan Enzo
Fasan Enzo«Ho sempre pensato che l'istruzione debba essere il primo investimento sul quale lo Stato programma il proprio futuro: la crescita economica culturale e sociale la si può fare con un sistema in cui l’istruzione è un forte pilastro, un valore aggiunto, ove si formano le nuove persone destinate a realizzare quel progresso sociale economico culturale libero e democratico del proprio paese. Per realizzare questa programmazione educativo-didattica risulta necessaria sicuramente una classe di docenti, dirigenti, preparati e formati ad affrontare non solo le sfide quotidiane derivate da un mondo in continua evoluzione e trasformazione ma si necessita anche di spazi educativi complici della crescita personale degli studenti e delle studentesse: essi devono essere messi al centro dell’azione educativa didattica, devono sentirsi a “casa” nel percorso di apprendimento e di crescita personale. Gli spazi educativi diventano, quindi, determinanti: una buona scuola così come una buona casa contribuisce sensibilmente al quel progetto inclusivo e di crescita formativa degli studenti. La sollecitazione nei confronti delle Amministrazioni, è quella di guardare un po’ più distante, con una visione a lungo termine pensando ad un sistema educativo realizzato anche attraverso la costruzione di nuove strutture scolastiche sulle quali investire per un futuro di crescita delle giovani generazioni».

 

prof. Martin Domenico
Martin Domenico«L'orario dell'ISISS "A. Scarpa" è di non semplice composizione, data la complessità dell'Istituto (che ne rivela anche la ricchezza). Nel caso dei Licei Umanistici, tale complessità è stata amplificata dalla distribuzione delle classi in tre sedi distinte, collocate pure in due città diverse; dei 60 docenti che insegnano in tali indirizzi, ben due terzi devono muoversi tra almeno due sedi (una decina addirittura fra tutte e tre le sedi). Dovendo quindi tenere conto dei trasferimenti, queste condizioni portano a non poter esaudire sempre tutti i "desiderata di ordine didattico", ovvero le richieste, da parte dei docenti, di una distribuzione armonica delle ore di lezione; in particolare, si deve ricorrere preferibilmente all'accorpamento delle ore di lezione per le discipline che prevedano più di tre ore settimanali».

 

prof.ssa Pluda Angela
Pluda Angela«Il Liceo delle Scienze Umane si è sempre contraddistinto per l';attenzione al benessere degli alunni e alle relazioni interpersonali. La validità della sua proposta formativa è stata attestata anche dal boom di iscrizioni che abbiamo avuto negli ultimi anni. La chiusura della sede di Oderzo nel gennaio 2023, è andata a minare la comunicazione tra gli studenti e tra gli stessi docenti. Nonostante questo, pur tra i tanti disagi vissuti quotidianamente soprattutto dai ragazzi (si pensi solo alle difficoltà relative ai trasporti), i docenti, con grande sforzo ma con l'entusiasmo di sempre, stanno portando avanti le attività didattiche e i progetti d'indirizzo considerati irrinunciabili e da sempre apprezzati da tutti. Da più di un anno stiamo attendendo una soluzione che invece non sembra nemmeno all'orizzonte. Chiediamo quindi con forza di tornare presto tutti insieme in un'unica sede a Oderzo, cioè proprio nel territorio in cui l'indirizzo aveva messo profonde radici attraverso la costruzione nel corso degli anni di solide collaborazioni con enti, scuole, associazioni. Se ciò non accadesse, tutto il comprensorio opitergino-mottense e i suoi giovani assisterebbero a un vergognoso
depauperamento dell';offerta formativa».

 

prof. Raggiotto Alessandro
Raggiotto Alessandro«Un anno è ormai passato da quando ci è stato comunicato che la sede di Piazzale Europa non era più agibile. Un anno è passato da quando le promesse della politica facevano ben sperare nella rapida ricostruzione di una nuova sede. E’ passato un anno, ma tutto è rimasto fermo, immobile, granitico. Oggi siamo qui, nel 2024, in Italia e in Europa, per chiedere una cosa che dovrebbe essere basilare: una sede scolastica stabile, un luogo in cui poter fare scuola e comunità. Chiediamo un diritto fondamentale, non stiamo chiedendo il superfluo. Le risposte che abbiamo ricevuto dalla politica sono state sempre le stesse: non dipende da noi, chiedete più in alto, domandate ad altri e poi non ci sono soldi e se potessimo lo avremmo già fatto… Ma il dire “non dipende da me, non tocca a me” è una bestemmia civica! Se alla politica tutta non compete questo compito, allora a chi chiedere? Se non è compito della politica risolvere i problemi che inevitabilmente nascono nelle comunità, chi allora lo dovrà fare? E’ tempo che la politica tutta inizi a pensare con responsabilità al futuro e una scuola con una sede stabile, efficiente e funzionale è certamente il primo passo per il nostro domani».

 

prof. Vendrame Valerio
Vendrame Valerio«La mancanza della sede scolastica per i nostri licei non è imputabile agli studenti e alle studentesse, non è la conseguenza di una colpa che i ragazzi devono scontare. Il senso della manifestazione di oggi è quello di portare all'attenzione pubblica questa mancanza, ed è bello vedere la nostra scuola unita nella richiesta di una struttura che ridoni la giusta dignità che spetta alla scuola e alle persone che la abitano. La mancanza della sede scolastica non è imputabile nemmeno agli insegnanti, che insieme agli studenti hanno ‘subìto' questa situazione e hanno fatto fronte all'emergenza con impegno e senso di responsabilità. Anche gli edifici concorrono all'educazione, i luoghi educano, gli edifici scolastici belli e funzionali educano: siamo qui per chiedere un luogo, una casa, dove sia possibile ricomporre un ambiente educativo appropriato, dove ritrovare anche un'identità d'istituto che si è sfilacciata per l'attuale contingenza logistica. Anche le istituzioni hanno una funzione educativa; le buone e giuste dinamiche dell'agire politico, la costruzione del 'bene comune' si assimilano anche dallo stile con cui si affrontano queste questioni. Ci aspettiamo che le
amministrazioni competenti, stiano dalla nostra parte, dalla parte dell'educazione, dalla parte del futuro.»

 

 

Per le foto di questa pagina scattate durante l'Assemblea  si ringrazia lo studente Errami Walid - 4a XCT