Traversata dell'Atlantico alle Giornate dello Sport

L'esperienza  di Elia Favero, in solitaria fino alle Barbados

Pubblicato il 2 aprile 2025


 

Elia Favero - 1Durante le Giornate dello Sport dell'I.S.I.S.S. “A. Scarpa”, gli studenti e le studentesse delle classi seconde hanno avuto l'opportunità di incontrare un ospite speciale: Elia Favero (nella foto a sinistra), un giovane navigatore di Salgareda che ha compiuto la traversata in solitaria dell'Atlantico andata e ritorno. Gli incontri si sono svolti venerdì 7 marzo a Motta di Livenza e sabato 8 marzo a Oderzo, lasciando un segno profondo nei ragazzi che hanno ascoltato la sua incredibile esperienza.

Il prof. Giovanni Lorenzon, docente di Scienze Motorie e Sportive, afferma: «I colleghi ed io, abbiamo accolto con favore la proposta della prof.ssa Orietta Viglietti che ha fortemente voluto questo incontro perché la storia di Elia rappresenta un esempio autentico di resilienza, determinazione e capacità di superare le difficoltà. La sua esperienza di navigazione in solitaria non è solo una straordinaria impresa sportiva, ma anche una metafora della vita: la capacità di affrontare gli imprevisti, mantenere la calma nei momenti difficili e non arrendersi mai di fronte agli ostacoli. Elia è per gli studenti e le studentesse una fonte di ispirazione, affinché comprendano che con passione, preparazione e sacrificio, è possibile trasformare un sogno in realtà».

Elia ha realizzato, infatti, un’impresa molto particolare: dopo due anni di navigazione nel Mediterraneo a tappe, passando per Sicilia, Sardegna, isole Baleari, Spagna, Gibilterra, Madeira e Canarie, ha intrapreso la sfida transoceanica su una barca a vela di 10 metri, il Coconut. Si tratta di un’imbarcazione di Van De Stadt del 1987, restaurata personalmente da lui lavorando come skipper e nei porticcioli. La traversata ha avuto le sue sfide, con il pilota automatico che si è rotto più volte, costringendolo a navigare sempre al timone. Nonostante le disavventure, il “lupo di mare” ha sempre trovato la forza di superare le difficoltà con determinazione e ingegno e ha raggiunto la destinazione finale, le Barbados.

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Alla domanda degli studenti su quale fosse la qualità più importante per un navigatore, Elia ha risposto senza esitazione: “la calma”. Ha spiegato ai ragazzi che il panico in mare può essere fatale e che affrontare le difficoltà con lucidità è essenziale. Ha anche sottolineato l'importanza di mettersi in gioco per raggiungere i propri obiettivi, raccontando come abbia iniziato la sua avventura con le prime veleggiate a Caorle, nella laguna di Venezia e nel Golfo di Trieste.

Dopo aver completato la traversata e aver vissuto un’esperienza indimenticabile, Elia è tornato al porto di Caorle, dove ad attenderlo c’era una folla esultante. Tra coloro che hanno voluto accoglierlo con entusiasmo c’erano anche le proff.esse Orietta Viglietti e Daniela Bindi (nella foto sotto, assieme ad Elia), che hanno voluto esprimere il loro pensiero sull’impresa di Elia. «La sua storia è la prova che con impegno e dedizione nulla è impossibile» ha commentato la prof.ssa Bindi.

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La prof.ssa Viglietti ha aggiunto: «Elia rappresenta un esempio straordinario di resilienza e coraggio. Speriamo che il suo viaggio possa ispirare molti giovani a credere nelle proprie capacità e a non arrendersi di fronte alle difficoltà».

La Dirigente Scolastica, prof.ssa Maria Cristina Taddeo, ha espresso grande soddisfazione per l'incontro con Elia Favero, sottolineando l'importanza di offrire agli studenti testimonianze dirette di esperienze straordinarie: «L'incontro con Elia è stato un'occasione preziosa per i nostri studenti e studentesse, che hanno potuto ascoltare un esempio concreto di coraggio, resilienza e passione. La sua storia ci insegna che con impegno e determinazione si possono superare anche le sfide più difficili. Spero che i nostri ragazzi possano trarre ispirazione da questo incontro per affrontare il loro percorso di crescita con la stessa forza d'animo».

Elia Favero non si ferma qui. Dopo la straordinaria esperienza della traversata atlantica, ha già in mente un nuovo obiettivo: «A terra starò almeno un anno, per riprendere fiato e finanziare la prossima spedizione. Ho un sogno: attraversare l’oceano Pacifico».

Determinazione, passione e voglia di spingersi sempre oltre sono il motore che lo guida. Dopo aver dimostrato a se stesso e agli altri che i sogni possono diventare realtà, Elia guarda ora a un’avventura ancora più ambiziosa.

E chissà quali incredibili storie ci racconterà la prossima volta!