La logica, il filo conduttore delle materie scientifiche e del mio modo di pensare
Intervista a Mattia Celante, 5a A Liceo Scienze Applicate
Pubblicato l' 8 aprile 2025
Buongiorno Mattia! Grazie per essere qui con noi. Ci racconti come è iniziata la tua passione per la Matematica e le Scienze?
Fin dalle Scuole Medie ho iniziato ad avvicinarmi al mondo della Matematica anche al di fuori dell’ambiente scolastico, partecipando a gare e attività che mi hanno fatto scoprire un lato nuovo e stimolante di questa disciplina. Da lì è nata una vera passione, che nel tempo si è estesa anche ad altre materie scientifiche come la Fisica e l’Informatica. Quello che mi affascina di più è il ruolo della logica: la trovo un filo conduttore che unisce tutte queste discipline e che stimola il mio modo di pensare. Nel tempo questa passione si è consolidata, anche se, a dire il vero, inizialmente il mio vero focus era un altro: il basket, che ho praticato per undici anni. I primi otto li ho giocati ad Oderzo, poi due anni a Ormelle e uno a Salgareda. Il mio percorso sportivo si è interrotto da poco a causa di un infortunio, ma è stato determinante per la mia crescita personale.
Oltre agli studi, pratichi molti altri interessi. Come riesci a conciliare tutto?
La passione per la scienza e per la logica mi ha spinto ad esplorare altre attività, come scacchi, giochi da tavolo e programmazione. Proprio grazie agli scacchi, recentemente ho raggiunto un nuovo traguardo: mi sono qualificato con la squadra maschile Juniores dell’Istituto per la Fase Regionale dei Campionati Studenteschi, che si terrà il 15 aprile a Montebelluna. Anche in questo ambito, la logica e la strategia giocano un ruolo fondamentale, ed è bellissimo poter rappresentare la scuola in contesti così stimolanti. Faccio parte dell’Associazione ludica Apecalica, che organizza eventi e serate dedicate a questa passione. Amo anche programmare, giocare a carte, cimentarmi con i videogiochi: cerco sempre di trovare il tempo per fare le cose che mi divertono e che mi fanno sentire vivo. Credo molto nel valore delle esperienze e nel cogliere le opportunità. Riesco a conciliare tutto questo grazie a una buona organizzazione del tempo. Ho sempre cercato di dedicare un po’ di spazio a ciascuna delle cose che mi appassionano, senza sacrificare il mio impegno scolastico. La sfida sta nel bilanciare il tempo, ma penso che ogni attività arricchisca la mia visione e mi aiuti ad affinare competenze utili in tutti i campi.
Parliamo dei tuoi risultati nelle gare e nei concorsi. Quali sono quelli che ti hanno dato più soddisfazione?
Ogni risultato ha una storia che lo rende speciale. Ad esempio, vincere uno dei posti allo stage presso l’osservatorio di Asiago, promosso dall’Università di Padova, è stata una grande opportunità, perché mi ha permesso di esplorare la scienza in modo pratico e diretto. Sono anche orgoglioso dei miei risultati alle Olimpiadi di Informatica, dove sono arrivato 51° in Italia nella fase scolastica delle olimpiadi 2023/24. Tra le esperienze che ricordo con maggiore soddisfazione c'è senza dubbio la semifinale nazionale alle Olimpiadi di Matematica a squadre, sia nel 2022 che nel 2024. È stato un traguardo ottenuto con il supporto di un gruppo di amici che, come me, condividevano la stessa passione. Quest’anno, poi, la competizione individuale delle Olimpiadi di Matematica mi ha regalato una delle più grandi soddisfazioni: mi sono qualificato per la finale nazionale, che si terrà il 9 maggio a Cesenatico. È un traguardo prestigioso per me e anche per lo “Scarpa”, che nella sua storia ha visto arrivare alla finale anche gli studenti Alessio Dal Bo’ (2014) e Carlo Collodel (2022), entrambi medaglia di bronzo. Spero di riuscire a tenere alta la tradizione!
Il tuo percorso di studio è anche influenzato dalle tue esperienze con il gruppo e i professori. Puoi raccontarci di più?
Assolutamente! L’incontro con il gruppo di studio che ho formato con altri ragazzi come Pietro Mallardi e Angelo Panighel è stato fondamentale. Insieme siamo cresciuti nel nostro approccio alla Matematica, e questo ha alimentato la nostra passione per le gare. Inoltre, non posso non citare il prof. Martin Domenico, docente di Matematica, che ci ha sempre guidato e motivato. È stato un punto di riferimento per noi appassionati di matematica, e ci ha supportato lungo tutto il percorso, rendendo il nostro gruppo non solo una squadra di matematica, ma anche un gruppo di amici.
C’è qualcuno che ti ha ispirato o accompagnato durante la tua crescita?
Sì, tante persone hanno avuto un ruolo importante nella mia crescita. In particolare la mia maestra delle elementari, che ha saputo incoraggiarmi sin da piccolo e ha acceso in me quella curiosità che ancora oggi mi guida. E poi, come già accennato, Angelo e Pietro, i miei compagni di gare, ma soprattutto amici veri. Un ruolo fondamentale lo hanno avuto anche mia madre e mia sorella: quest’ultima ha intrapreso un percorso simile al mio e ho trovato nella sua esperienza uno stimolo in più. Un pensiero lo dedico anche a chi ha fatto la differenza pur rimanendo “dietro le quinte”: alcune persone sono state per me molto importanti.
Come affronti la scelta del futuro universitario?
È una domanda che mi pongo spesso, anche se la risposta non è ancora chiara. Dopo la maturità andrò sicuramente all’università, ma la scelta del corso è ancora aperta: mi attraggono Matematica, Fisica, Astronomia, Informatica, tutte discipline scientifiche che mi affascinano, ma ciascuna con le sue incognite. All’inizio ero convinto che Matematica fosse la strada giusta, ma ora mi chiedo se l’approccio universitario rispecchierà quello che mi piace davvero, e se poi riuscirò a trovare un lavoro che mi entusiasmi. Sto cercando di esplorare le varie opzioni attraverso stage e corsi extra, per arrivare alla scelta con maggiore consapevolezza.
Guardando al futuro, cosa auguri a te stesso?
Mi auguro di continuare a vivere con passione, di non avere rimpianti, di provare cose nuove anche solo per il gusto di farle. Vorrei trovare una strada che unisca i miei interessi scientifici alla possibilità di divertirmi, imparare e vivere esperienze autentiche. Spero in un’università che mi stimoli ogni giorno, ma soprattutto in una vita piena, senza rimpianti.
Qual è il consiglio che ti sentiresti di dare ai tuoi compagni?
Il mio consiglio è semplice: non abbiate paura di uscire dal tracciato, di provare cose nuove anche se sembrano strane o fuori dagli schemi. Partecipare a una gara, entrare in un’associazione, provare un nuovo hobby: tutto può rivelarsi importante. Ogni esperienza insegna qualcosa, anche solo a conoscersi meglio. E soprattutto, non perdete mai la voglia di divertirvi, perché è quella che dà senso a tutto.
Grazie di cuore, Mattia, per aver condiviso con noi il tuo percorso, le tue passioni e la tua visione del futuro. Ti auguriamo il meglio per tutto ciò che verrà: siamo certi che il tuo entusiasmo, il tuo impegno e il tuo talento ti porteranno lontano. Continua a inseguire i tuoi sogni con la stessa determinazione!
Grazie mille! È stato un piacere!
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L’importanza di valorizzare il talento all’interno dell’Istituto “A. Scarpa”La storia di Mattia Celante è un esempio concreto di quanto sia importante valorizzare il talento all’interno dell’Istituto “A. Scarpa”. Mattia non è solo uno studente eccellente dal punto di vista scolastico, ma rappresenta anche il frutto di un ambiente scolastico che sa riconoscere, sostenere e alimentare le passioni dei propri studenti e studentesse. La sua crescita è avvenuta grazie all’incontro tra predisposizione personale, spirito di iniziativa e una scuola capace di offrire opportunità reali di sviluppo, come gare, stage, percorsi di eccellenza e il supporto di docenti motivati. Il suo percorso ci ricorda che la scuola non deve essere solo luogo di trasmissione di conoscenze, ma anche palestra di vita, dove si impara a conoscere se stessi, a mettersi alla prova e a coltivare sogni concreti. Valorizzare il talento significa credere nei giovani e fornire loro gli strumenti per brillare, dentro e fuori l’aula. E l’Istituto “A. Scarpa”, con storie come quella di Mattia, dimostra ogni giorno di essere un terreno fertile per farlo. |