Un'immersione nella scienza e nella tecnica

Incontro con il dott. Sarto per le prime classi dell'ITT

Pubblicato il 4 giugno 2025


 

Sabato 31 maggio, presso l’Aula Magna dell’I.S.I.S.S. “Antonio Scarpa” di Motta di Livenza, le classi 1a AIT, 1a BIT, 1a CIT, 1a DIT, 1a EIT dell’Istituto Tecnico Tecnologico hanno avuto l’opportunità di partecipare ad un incontro straordinario con il dott. Sebastiano Sarto, geologo e tecnico subacqueo con oltre vent’anni di esperienza nel settore petrolifero.

L’evento, organizzato e curato dalla prof.ssa Alessandra Carotti, docente di Fisica, ha rappresentato un momento formativo di grande valore, in cui la scienza ha trovato la sua più concreta applicazione nella tecnica. Il dott. Sarto ha saputo trasmettere ai ragazzi l’importanza dello studio teorico per affrontare con competenza e sicurezza un lavoro altamente specialistico e rischioso. La sua carriera è iniziata con la laurea in Geologia presso l’Università di Udine, seguita da un’esperienza come tecnico di laboratorio alla Facoltà di Agraria. Oggi, invece, il dott. Sarto lavora in profondità marine fino a 200 metri, svolgendo mansioni di sommozzatore specializzato e vivendo per settimane in ambienti di lavoro estremi, come la camera iperbarica.

Durante la conferenza, il relatore ha evidenziato come le sue competenze spazino dalla fisica alla chimica, dalla biologia alla fisiologia umana, senza tralasciare aspetti di zoologia: «Bisogna applicare la scienza alla tecnica» ha affermato «persino la conoscenza precisa delle unità di misura può fare la differenza tra sicurezza ed errore». Non a caso ha citato con ironia i continui ostacoli dati dal sistema anglosassone di misurazione, definito “un sistema medievale”, che richiede conversioni costanti.

Particolarmente coinvolgente è stata la descrizione della routine quotidiana del lavoro subacqueo: turni di 6 ore sott’acqua, tute riscaldate da acqua calda per prevenire l’ipotermia, miscele respiratorie a base di elio e ossigeno costantemente monitorate per evitare intossicazioni, e decompressioni che possono richiedere fino a una settimana per essere completate in sicurezza. Il dott. Sarto ha poi raccontato degli incontri ravvicinati con la fauna marina, tra cui squali, mante con apertura alare di 6 metri, delfini e pesci spada, spesso attratti dalle luci subacquee. Una curiosità emersa tra le risate degli studenti: «Come fate ad andare in bagno quando siete in immersione?». La risposta, seppur diretta, non ha lasciato spazio a dubbi: «Ce la facciamo addosso!».

Gli studenti hanno partecipato con vivo interesse, ponendo domande pertinenti sui concetti di fisica trattati in classe, come la dipendenza tra pressione e profondità e l’importanza delle unità di misura. Molti hanno voluto approfondire il tema della “compensazione” in immersione libera, ricevendo spiegazioni dettagliate sui meccanismi fisiologici dell’orecchio e sui pericoli dell’embolia. Numerosi gli interventi anche sugli animali marini e sui pericoli del mestiere: alla domanda «Ha mai rischiato di morire?», il geologo ha risposto senza esitazioni: «Sì, per annegamento. Ma anche per attacchi di fauna marina».

La prof.ssa Carotti ha voluto sottolineare il valore educativo dell’incontro: «Un evento come questo dimostra quanto la conoscenza teorica, spesso considerata astratta, sia in realtà fondamentale nella vita reale. La scienza è ovunque e serve anche nei contesti più impensabili. I ragazzi oggi hanno capito perché insisto tanto sull’importanza delle unità di misura o della comprensione della pressione».

La Dirigente Scolastica, prof.ssa Maria Cristina Taddeo, ha voluto esprimere un sentito ringraziamento al dott. Sarto, alla prof.ssa Carotti e al personale Ata coinvolto per aver reso possibile un’esperienza didattica tanto significativa. «È proprio attraverso questi momenti che la scuola riesce a uscire dalla sua dimensione teorica per aprirsi al mondo reale. Il dott. Sarto ha portato tra i nostri studenti un esempio autentico di come lo studio, l’impegno e la curiosità possano condurre a carriere affascinanti, anche se impegnative e rischiose. Non è comune avere accesso diretto al racconto di un lavoro così particolare, che unisce scienza, tecnica e coraggio» ha affermato la Dirigente Scolastica «è stato un messaggio forte: per affrontare il futuro servono competenze, ma anche passione e responsabilità. Ringrazio i docenti che promuovono questi incontri, perché rafforzano il senso e il valore della formazione tecnico-scientifica, e contribuiscono a far crescere studenti più consapevoli e motivati».

L’incontro con il dott. Sarto ha lasciato un segno profondo nei giovani partecipanti, mostrando come le discipline scientifiche siano strumenti indispensabili per orientarsi e operare in un mondo complesso. La passione, la preparazione e la testimonianza diretta del relatore hanno trasformato la teoria in esperienza viva, portando la scienza fuori dai libri e dentro la realtà.