Grande successo al Premio Poesia Città di Ceggia

XV edizione del concorso letterario "Luciano Doretto”

Pubblicato il 27 maggio 2025


 

Si è tenuta sabato 10 maggio 2025, presso il Circolo Noi di Ceggia, la serata di premiazione della XV edizione del Premio Poesia Città di Ceggia “Luciano Doretto”, manifestazione che ha riscosso anche quest’anno un grande successo, coinvolgendo ben 230 poeti partecipanti, provenienti da varie scuole e contesti, suddivisi in quattro sezioni: scuola primaria, scuola secondaria di primo grado, scuola secondaria di secondo grado, adulti.

L’evento, promosso dalla Pro Loco di Ceggia guidata dal Presidente Giuseppe Cereser, patrocinato dall’Amministrazione Comunale del Sindaco Mirko Marin, è stato sponsorizzato dalla famiglia Sartorello e dal gruppo SME, dove Luciano Doretto ha lavorato per molti anni.

La giuria, presieduta da Mirella Dall’Oro e composta da Valentina Calderan, Andrea Maurutto, Monica Mingoia, Lucia Tracanzan, con la collaborazione di Maria Peschictz, ha avuto il difficile compito di selezionare i migliori tra numerosi testi di grande qualità e sensibilità.

L’ISISS “A. Scarpa” di Motta di Livenza-Oderzo ha riscosso un grande successo. Il secondo gradino del podio è stato conquistato, infatti, dallo studente Giovanni Odonti (nella foto sotto assieme al Presidente della Pro Loco) della classe 5a X Liceo Scientifico autore della poesia intitolata “Frantumare e Ricomporre”.  Il terzo posto è stato aggiudicato alla studentessa Belma Imamovic della classe 4a A Liceo delle Scienze Umane autrice della poesia intitolata “Sogni di luce”. Una menzione speciale è stata attribuita alla studentessa Rebecca Polesello della classe 3a A Liceo delle Scienze Umane con la sua poesia intitolata “Il Silenzio”

A commento della straordinaria performance degli studenti dello Scarpa, la Dirigente Scolastica, prof.ssa Maria Cristina Taddeo, ha espresso la propria soddisfazione: «Vedere ben tre studenti del nostro istituto premiati in una manifestazione così significativa ci riempie di orgoglio. Questi risultati testimoniano il talento dei ragazzi, ma anche la forza dell’ascolto interiore che la poesia sa attivare. È importante oggi, più che mai, offrire ai giovani occasioni per esprimere sé stessi, per interrogarsi sul mondo e sulla loro visione della realtà. Il nostro compito come scuola è anche questo: coltivare le parole, i pensieri e la sensibilità. Ringrazio gli organizzatori per aver dato ai giovani questa preziosa opportunità».

La Dirigente ha poi rivolto un ringraziamento particolare ai docenti: «Un grazie sentito va ai docenti che ogni anno credono nel valore di iniziative come questa, che spingono i ragazzi a mettersi in gioco, a scrivere, a riflettere. Non è scontato trovare il tempo e la motivazione per partecipare a un concorso poetico, e questo è possibile solo grazie all’impegno di insegnanti che vedono nella cultura una chiave di crescita e libertà. Il loro lavoro silenzioso, ma fondamentale, è parte integrante di questi successi».

La serata, guidata con eleganza e professionalità dalla prof.ssa Michela Bigaran (nella foto sotto assieme a Lamberto Battiston e Leonardo Dal Ben) , docente di Lingua e Letteratura Italiana dello Scarpa, è stata impreziosita da raffinati intermezzi musicali, frutto del Progetto Musica dello stesso Istituto, coordinato dai docenti Bruno Lucadello, Luca Campion e Giovanni Sernaglia, che si distingue per il suo approccio innovativo: offrire agli studenti uno spazio libero ma guidato dove la creatività musicale possa esprimersi in autonomia e collaborazione.

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Tra le esecuzioni del gruppo (nella foto sotto): “Serenade for the Doll” di Claude Debussy, eseguita al pianoforte da Leonardo Dal Ben; “It Don’t Mean a Thing (If It Ain’t Got That Swing)” di Duke Ellington e “Preludio op.3 n.2” di Sergej Rachmaninoff, entrambe interpretate da Lamberto Battiston al pianoforte; “Canone in Re” di Johann Pachelbel e “Sinfonia n.7, II. Allegretto” di Ludwig Van Beethoven, magistralmente suonate da un ensemble d’archi di nuova formazione, composto da Vittoria Cinti, Lisa e Alessia Pessotto, Ilaria Tinazzi.

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Ogni evento ben riuscito è frutto non solo dell’impegno di chi appare sul palco, ma anche del lavoro silenzioso e fondamentale di chi opera con dedizione dietro le quinte: è il caso della sig.ra Sabrina Zorzetto, che fa parte della Pro Loco di Ceggia e del personale ATA dell’I.S.I.S.S. “A. Scarpa”, che ha collaborato con grande disponibilità e professionalità all’organizzazione logistica della serata. Il suo contributo, spesso invisibile al pubblico, è stato prezioso per garantire fluidità, ordine e cura in ogni fase dell’evento.

Il contributo della scuola, dei suoi educatori e delle famiglie, unito alla passione degli organizzatori, rende il Premio “Poesia Città di Ceggia – Luciano Doretto” un esempio virtuoso di come cultura, territorio e formazione possano dialogare in modo autentico e fruttuoso.

Una serata dunque all’insegna della poesia, della musica, del talento giovanile e della collaborazione tra istituzioni, che rende onore alla memoria di Luciano Doretto e rafforza la vocazione culturale della città di Ceggia.

 

Le motivazioni della giuria

2° Classificato: Giovanni Odonti (nella foto sotto assieme al Presidente della Pro Loco di Ceggia) 5a XLS - La poesia esprime, attraverso il parallelismo con la vita dell'albero, lo stupore per la forza della rinascita, nonostante le difficoltà che a volte complicano l'esistenza. La vita si frantuma e si ricompone, meravigliandoci ogni volta, anche quando la speranza si affievolisce. Sono potenti le parole del poeta perché esprimono un forte sentimento di ottimismo e uno sguardo speranzoso verso il futuro.

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Premio città di Ceggia 2025 - 43a classificata: Belma Imamovic (nella foto a sinistra) 4a ASU - Si avverte, nelle parole della poetessa, tutto il desiderio di abbracciare il futuro e la vita che verrà. Le immagini evocate parlano di libertà e sprigionano la forza di un progetto di vita interamente da disegnare. I versi della poesia, la scelta delle metafore e delle parole comunicano emozioni positive di chi si affaccia alla vita pronto a realizzare i mille sogni che stanno nella mente.

Premio città di Ceggia 2025 - 5Menzione: Polesello Rebecca (nella foto a destra) 3a ASU - La delicatezza delle immagini evocate dall’autrice ha il sapore dolceamaro del rimpianto per un’amicizia perduta. Le ombre dell’assenza si condensano come un cielo di nubi scure, che viene spezzato dalle luci di un ricordo, da una lacrima e da un sorriso.

 

La parola agli studenti e studentesse premiati

Giovanni Odonti 5a XLS (2° classificato) - Sollecitato dalla mia professoressa di Italiano e Latino, Michela Bigaran, mi sono messo all’opera e ho composto la poesia intitolata “Frantumare e ricomporre”. A dire la verità, non è stato difficile trovare l’ispirazione, perché da tempo osservavo un vecchio albero nel cortile della casa dei miei nonni. Notavo lo scorrere delle stagioni su quell’albero, e mi è venuto naturale paragonarlo al continuo rinnovarsi e riprendersi della vita umana. Le sue robuste radici e il vecchio tronco nodoso hanno sempre rappresentato per me qualcosa di straordinario: anche quando l’inverno sembra spegnere ogni forma di vita, con la primavera tutto riprende.

Belma Imamovic 4a ASU (3a  classificata) - La poesia parla di libertà, sogni e del desiderio di andare oltre la solita routine. Ho voluto usare immagini come le stelle, il mare e la luna perché mi fanno seintire leggera e mi aiutano a esprimere ciò che provo dentro. Guardando il cielo, ho sentito un forte impulso a voler scappare, ma non per fuggire davvero: più per cercare qualcosa di mio, qualcosa che mi faccia sentire viva. Non ho pensato troppo alle parole, sono uscite da sole, seguendo le emozioni del momento. È un testo che parla di me, dei miei sogni e della speranza in un futuro pieno di possibilità. Ringrazio i membri della commissione che hanno apprezzato la mia poesia e la prof.ssa Damo, che mi ha stimolata a scriverla.

Polesello Rebecca 3a ASU (Menzione) - Questa poesia descrive il momento di silenzio che rimane quando due persone, un tempo legate dall’amicizia, si allontanano e non si riconoscono più. Il silenzio, inteso non solo come assenza di parole ma anche come distanza emotiva, crea un muro invisibile tra due individui. Per questo, i versi parlano di distanza e incomprensione. Nonostante ciò, la speranza resiste, con il desiderio che forse, un giorno, qualcosa potrà cambiare. Scrivere questa poesia è stato un modo per dare voce a un’emozione che, in fondo, tutti abbiamo vissuto. Ringrazio la prof.ssa Damo, che ci ha dato l’opportunità di metterci in gioco con la scrittura, insegnandoci che ogni silenzio può diventare parola.