Un percorso di formazione e di crescita
Il progetto Bioetica, iniziativa in collaborazione con l'ULSS 2 della Marca di Treviso
Pubblicato il 3 aprile 2025
Il Progetto Bioetica, di cui l’I.S.I.S.S. “A. Scarpa” vanta una lunga tradizione, è un'iniziativa di Rete realizzata in collaborazione con l’ULSS 2 della Marca di Treviso e, in particolare, con il Comitato Etico per la Pratica Clinica (CEPC). Questo percorso didattico, pensato per le classi quarte, offre agli studenti e alle studentesse un’opportunità unica di formazione sulle questioni bioetiche, con un focus specifico sul ruolo dei Comitati Etici e sulla complessità del processo decisionale nella pratica clinica.
«Uno dei momenti più significativi del progetto è la partecipazione a una riunione del CEPC, in cui gli studenti assistono alla discussione di un caso clinico reale per elaborare un parere bioetico. Successivamente, gli studenti stessi analizzano un caso clinico in classe, attraverso lo studio di documenti e testi di approfondimento, riproducendo le modalità operative di un vero comitato etico nella cosiddetta attività “Comitato in Classe”» afferma la prof.ssa Franca Moras, docente di Filosofia e Storia, referente del Progetto «le attività del Progetto Bioetica valorizzano la didattica per competenze, promuovendo un apprendimento attivo e collaborativo. Gli studenti sono chiamati, infatti, a confrontarsi con una situazione-problema reale, complessa sia dal punto di vista clinico che etico. Il confronto tra diverse prospettive stimola il pensiero critico e l’analisi approfondita».
Il 17 marzo 2025, le classi 4a ALS, 4a BLS 4a ASA, 4a ASU sono state, infatti, protagoniste, presso l’Aula Magna di Motta di Livenza, dell’incontro finale del progetto: si sono espresse come “Comitato in classe” sul “Caso di Maria” alla presenza del dott. Gasparotto Umberto, Direttore medico dell’Ospedale di Oderzo e componente del Comitato di Bioetica dell’Ulss 2, che ha dichiarato: «Ho apprezzato l’interesse ed il coinvolgimento dimostrati dagli studenti così come il ruolo degli insegnanti nello stimolare e valorizzare l’impegno delle classi per affrontare temi così sfidanti».
La Dirigente Scolastica, prof.ssa Maria Cristina Taddeo, ribadisce: «Il Progetto Bioetica rappresenta un’eccellenza formativa per il nostro Istituto. Grazie a questa esperienza gli studenti e le studentesse non solo acquisiscono conoscenze scientifiche ed etiche di grande valore, ma sviluppano anche un approccio critico e responsabile nei confronti delle decisioni sanitarie. L’incontro con casi reali e con esperti del settore rafforza il senso di responsabilità e sensibilizza i giovani su tematiche fondamentali per la società. È un percorso che unisce formazione accademica e crescita personale, preparando gli studenti a diventare cittadini consapevoli e professionisti attenti alle dimensioni etiche della loro futura attività lavorativa. Ringrazio l’ULSS 2 della Marca di Treviso per questa opportunità, la prof.ssa Moras e i docenti Damo, Leoni, Nai, Piccinin, Zuccolotto che hanno creduto nella valenza del progetto».
Le riflessioni delle classi coinvolte
Classe 4a A Liceo Scientifico
«Abbiamo affrontato un progetto fuori dagli schemi scolastici, analizzando un caso clinico complesso sotto il profilo medico, legale e psicologico. Le difficoltà incontrate, tra cui tempistiche ristrette e il peso morale della situazione, hanno reso l’esperienza una sfida significativa. Tuttavia, abbiamo riconosciuto il valore del progetto come opportunità di crescita personale e abbiamo lavorato con responsabilità, cercando la soluzione migliore per la bambina Maria e la sua famiglia.
Divisi in gruppi, abbiamo esaminato temi come le terapie possibili, l’accanimento terapeutico, le leggi sul fine vita e gli aspetti psicologici delle relazioni tra medici e familiari. Il dibattito, supportato da studi approfonditi, ha favorito il confronto tra idee diverse, sempre orientate al benessere della bambina. L’immedesimazione nei ruoli coinvolti ha permesso di affrontare il caso con sensibilità, superando pregiudizi e opinioni personali per giungere a una decisione ponderata e rispettosa. Il progetto ha evidenziato l’assenza di risposte assolute in ambito medico e legale, dimostrando l’importanza della flessibilità nelle decisioni e della valutazione continua della situazione. Riteniamo che l’esperienza abbia lasciato un segno profondo nella classe, non solo per le conoscenze acquisite, ma anche per l’impatto emotivo e il rafforzamento del senso critico. L'attività ha rappresentato un’importante occasione di crescita e ha sottolineato il valore di affrontare tematiche complesse con consapevolezza ed empatia».
Classe 4a B Liceo Scientifico
«Durante il laboratorio di bioetica, abbiamo analizzato un caso clinico ospedaliero simulando il ruolo di una Commissione di bioetica. Tale esperienza ha favorito una riflessione critica sulle problematiche etiche in ambito sanitario, integrando conoscenze interdisciplinari.
Tra gli aspetti positivi, abbiamo apprezzato l'approccio multidisciplinare, il lavoro su un caso reale, il confronto con professionisti del settore e la collaborazione con l'associazione ADVAR, che ha aggiunto valore pratico e umano. Inoltre, l’attività ha offerto l'opportunità di migliorare le capacità espositive e argomentative attraverso il dibattito pubblico.
Tuttavia, sono emerse alcune criticità: alcuni di noi hanno trovato il caso poco coinvolgente, l’orario pomeridiano è stato considerato impegnativo e l’assenza di un confronto con altre classi ha limitato il dibattito. Per il futuro, si potrebbero apportare miglioramenti per rendere l’esperienza ancora più stimolante e partecipativa».
Classe 4a A Liceo Scienze Applicate
«L’esperienza ci ha posti di fronte a scelte complesse con ripercussioni emotive e morali, spingendoci a bilanciare il progresso scientifico con il rispetto dei valori fondamentali della persona, come la vita, la dignità e i diritti individuali. L’analisi di casi reali ha stimolato una riflessione profonda, mettendo in gioco sia la razionalità che l’emotività.
Dal punto di vista formativo, il progetto ha potenziato il nostro pensiero critico, portandoci ad esaminare le implicazioni morali delle decisioni mediche, le opzioni terapeutiche e il ruolo delle famiglie nel percorso di cura. Sul piano personale, ha favorito una maggiore sensibilizzazione verso le malattie rare, promuovendo un approccio più empatico e responsabile.
L’immedesimazione nel Comitato bioetico ci ha permesso di affrontare questioni scientifiche ed etiche in modo interdisciplinare, rivelandosi una preparazione utile per i percorsi universitari futuri. Inoltre, ha evidenziato l’importanza del dialogo tra scienza, etica e società, garantendo decisioni sanitarie più consapevoli e rispettose. Infine, il progetto ha rafforzato la collaborazione tra noi studenti, consolidando il lavoro di gruppo».
Classe 4a A Liceo Scienze Umane
«Il Progetto di bioetica è stato un’esperienza formativa e coinvolgente, permettendo alla classe di confrontarsi con temi complessi e di immedesimarsi nel ruolo di un Comitato Etico. L’analisi del caso ha evidenziato le difficoltà delle decisioni mediche, che richiedono un delicato equilibrio tra aspetti giuridici, etici e umani. Il confronto tra opinioni diverse ha arricchito il dibattito, facendo emergere prospettive inaspettate. Particolarmente apprezzato è stato il terzo incontro presso l’Aula Magna di Motta di Livenza, che ha mostrato come ogni classe avesse una visione diversa, tutte meritevoli di rispetto. L’esperienza ha messo in luce il ruolo del medico non solo come scienziato, ma anche come figura di supporto umano ed emotivo. Attraverso la ricerca e l’analisi dei documenti deontologici, abbiamo acquisito maggiore consapevolezza sulla responsabilità professionale nel garantire il benessere del paziente. Il caso di Maria ha evidenziato il peso delle decisioni sanitarie e il coinvolgimento emotivo delle famiglie.
Consideriamo che il lavoro di gruppo ha favorito lo sviluppo del pensiero critico, della collaborazione e della comunicazione, permettendo a noi studenti di esplorare nuove prospettive e sensibilizzarci su realtà distanti dal quotidiano. Nonostante le difficoltà legate alla complessità del tema, il progetto ha fornito strumenti utili per comprendere le implicazioni etiche e sociali della medicina, rafforzando la consapevolezza dell’importanza della bioetica nel mondo reale e del suo impatto sul dibattito politico e sociale».