Gestire studio e sport è un esercizio quotidiano

Intervista a 4 atlete del pattinaggio  artistico di gruppo spettacolo e sincronizzato

Pubblicato il  30 aprile 2025


 

Il pattinaggio artistico a rotelle non è solo uno sport, ma un mondo fatto di disciplina, emozione, sacrificio e soprattutto passione. Lo sanno bene Coden Elenia (4a X Liceo delle Scienze Umane), Gilio Sofia (2a A Liceo Linguistico) Ruffoni Alessia (2a A Liceo delle Scienze Umane) e Ruffoni Noemi (3a A Liceo delle Scienze Umane), quattro giovani atlete dell’I.S.I.S.S. “A. Scarpa” di Motta di Livenza-Oderzo, tesserate con lo Skating club Ponte di Piave-Salgareda, accomunate da un lungo percorso sui pattini iniziato in tenera età e oggi unite nella squadra Division Junior della società Pattinaggio Artistico Portogruaro.

Pattinaggio intervista  Campionati italiani 2025
Campionati italiani 2025

Con un passato nella specialità del singolo, coppia e una nuova avventura nella spettacolare disciplina del gruppo show, queste studentesse hanno collezionato titoli regionali, italiani ed europei, guadagnandosi un posto ai prossimi Campionati Europei a Saragozza (Spagna) a maggio e Mondiali a Pechino (Cina) ad ottobre.

Le abbiamo incontrate per farci raccontare sogni, sacrifici, emozioni e la magia di danzare in sincronia con altre anime affini.

 

Buongiorno ragazze! Grazie per essere qui con noi. Ci raccontate com’è iniziata la passione per il pattinaggio artistico a rotelle?

Pattinaggio intervista - Elenia Coden

Elenia (foto a sinistra): Avevo sei anni e sentivo il bisogno di cambiare sport. Dopo un po’ di nuoto, ho deciso di provare con i pattini. Nessuno mi ha spinta, è stata una scelta tutta mia. Inizialmente era un gioco, poi è diventato parte di me.

Alessia: Ho iniziato a soli tre anni, seguendo l’esempio di mia sorella e mia cugina. All’inizio era un passatempo, ma fin da piccola non volevo mai togliermi i pattini!

Sofia: Anche per me è stata mia sorella a trasmettermi la passione. Avevo quattro anni, vederla felice mentre pattinava mi ha fatto venire voglia di provare… e non ho più smesso.

Noemi: Sono cresciuta praticamente in pista, guardando mia sorella e mia cugina. Ho iniziato a quattro anni e da lì il pattinaggio è diventato parte della mia routine, prima come hobby, poi come vero impegno.

 

Cosa vi ha portato a scegliere la specialità del gruppo spettacolo?

Pattinaggio intervista  Alessia RuffoniAlessia (foto a destra)È stato un passaggio naturale. Ho fatto singolo fino ai dodici anni, poi ho affiancato il gruppo per due anni. Quando mi hanno proposto di entrare nel Division non ci ho pensato due volte, anche se ho dovuto lasciare il singolo.

Sofia: La specialità dei gruppi mi ha fatto raggiungere i più grandi successi e mi ha fatto capire cosa significhi davvero “spirito di squadra”. Ho lasciato il singolo dopo ben dieci anni proprio per potermi dedicare completamente a questo.

Noemi: Dopo tanti anni nel singolo, il gruppo mi ha permesso di esprimermi in modo diverso. Quando è arrivata l’occasione del Division, ho capito che era il momento di dare tutto per questa nuova avventura.

Elenia: Dopo anni di singolo e anche una parentesi nella coppia, ho scoperto la magia del gruppo. Pattinare insieme è un’esperienza unica: si cresce, ci si sostiene, si condividono emozioni.

 

Quanto è difficile conciliare scuola, allenamenti e vita privata?

Pattinaggio intervista - Sofia GilioSofia (foto a sinistra)Gestire scuola, studio, amicizie e pattinaggio è un esercizio quotidiano. Ho imparato a organizzarmi e a dare il giusto tempo a ogni cosa.

Noemi: Non è semplice, ma la passione aiuta tantissimo. E quando si ha una famiglia che ti supporta, tutto diventa più possibile.

Elenia: Molto! Gli allenamenti sono tanti e spesso lontani da casa. Ma con una buona organizzazione e tanta determinazione si riesce a gestire tutto.

Alessia: Il tempo libero è poco, ma cerco di sfruttarlo al meglio. Anche se è faticoso, ogni sacrificio viene ripagato dalle emozioni che viviamo in pista.

 

Qual è il ricordo più emozionante della vostra carriera finora?

Noemi: Sicuramente il numero che abbiamo portato in pista quest’anno, intitolato “Eripe me - Liberami”: un omaggio all’artista Michelangelo Buonarroti. Abbiamo rappresentato alcune delle sue opere più famose: “La pietà”, “Il David” e “La Creazione di Adamo”. Con questa coreografia abbiamo portato a casa i titoli di campioni regionali, italiani e la convocazione ufficiale ai campionati europei e mondiali, che si terranno a Saragozza e Pechino.

Elenia: La vittoria agli Europei 2024 con “A riveder le stelle”, un numero per ricordare il centenario della morte del grande operista Giacomo Puccini. Abbiamo ricreato alcune delle sue opere come “Madama Butterfly” e “Turandot”: un’emozione indescrivibile, il culmine di tanto lavoro.

Alessia: Anche per me quel programma è stato speciale. Un omaggio a Puccini ricco di intensità, e poi l’esibizione ai Mondiali: un sogno che si realizza.

Sofia: Il mio primo Europeo con il Division. Ricordo la sensazione di incredulità, di gioia pura… come se stessi volando davvero.

 

Cosa rappresenta per voi il pattinaggio artistico?

Pattinaggio intervista - Noemi RuffoniElenia: Una vera scuola di vita. Mi ha insegnato la resilienza, l’impegno, il valore del gruppo e dell’amicizia.

Alessia: Mi ha fatta crescere, mi ha insegnato a lottare per i sogni e a non mollare. È parte di me.

Sofia: Il mio rifugio, la mia passione più grande. Mi fa sentire libera e viva.

Noemi (foto a destra)La mia seconda casa. Mi ha dato tanto: emozioni, amicizie e sogni realizzati. E spero continui a farlo ancora a lungo.

 

Sogni per il futuro?

Alessia: Vivere ancora a lungo il mondo del pattinaggio, anche da dietro le quinte. E portare con me tutti i valori che mi ha insegnato.

Sofia: Voglio crescere ancora in questo sport, magari a livello internazionale. E viaggiare grazie a questa passione.

Noemi: Continuare a vivere emozioni forti in pista e non smettere mai di credere nei miei sogni, pattinando sempre con il cuore.

Elenia: Continuare a pattinare e magari trasmettere la mia passione agli altri come allenatrice.

 

Qual è il consiglio che vi sentireste di dare ai vostri compagni?

Sofia: Non abbiate paura di essere diversi o di percorrere strade meno comuni. Seguite sempre ciò che vi fa sentire vivi.

Noemi: Credete in voi stessi, anche quando gli altri non lo fanno. La fiducia nelle proprie capacità è il primo passo per raggiungere ogni traguardo.

Elenia: Vi consiglio di non mollare mai davanti alle difficoltà. Ogni ostacolo può diventare un’occasione per crescere e migliorarsi, se lo si affronta con determinazione.

Alessia: Trovate qualcosa che vi appassioni davvero e dedicatevi con tutto il cuore. La fatica si sente meno quando si fa ciò che si ama.

 

C’è qualcuno che volete ringraziare?

Alessia, Elenia, Noemi, Sofia: Il nostro grazie più grande va ai nostri allenatori, Callegher Roberto, Dalle Crode Nicole e Fortunato Marco, che ogni giorno mettono il cuore in quello che fanno per noi, credendo nei nostri sogni anche quando noi stesse facevamo fatica a farlo. Con la loro guida, la loro fiducia e i loro insegnamenti siamo cresciute non solo come atlete, ma anche come persone. Un grazie speciale anche alle nostre famiglie, che ci hanno sostenute in ogni sacrificio, e a chiunque abbia creduto in noi, regalandoci forza nei momenti più difficili. Senza di loro, niente di tutto questo sarebbe stato possibile.

 

Grazie di cuore, ragazze, per aver condiviso con noi il vostro percorso, la vostra passione e la vostra visione del futuro. In bocca al lupo e che le vostre ruote continuino a disegnare sogni sulla pista!

Alessia, Elenia, Noemi, Sofia: Crepi il lupo. È stato un piacere!

 

Valorizzare il talento all’interno dell’Istituto “A. Scarpa”

Il successo di queste quattro atlete non è solo un trionfo sportivo, ma anche un esempio di come la scuola possa essere un terreno fertile per coltivare passioni e talenti. L’Istituto “A. Scarpa”, grazie alla varietà dei suoi indirizzi e alla sensibilità verso il percorso personale di ciascuno studente, si dimostra un ambiente che accoglie e valorizza le eccellenze, anche quelle che fioriscono fuori dalle aule scolastiche. Il pattinaggio artistico, con la sua disciplina, la sua creatività e il suo spirito di squadra, si intreccia perfettamente con i valori educativi della scuola: dedizione, collaborazione, rispetto e impegno.

Raccontare queste storie significa riconoscere che ogni studente ha un talento da scoprire e sostenere. E le esperienze di Alessia, Elenia, Noemi e Sofia ci ricordano che, quando una scuola crede nei sogni dei propri ragazzi, può contribuire davvero a farli volare… o, in questo caso, a farli danzare sulle otto ruote.